Una conseguenza della spiccata dimensione verticale di Abu Dhabi è la presenza di scale, scalinate, scale mobili e ascensori che riescono a risultare notevoli e spesso di un certo interesse architettonico.
Scalinate molto belle si possono vedere nelle lobby e nelle ballroom di molti hotel a cinque stelle: la più conosciuta è forse quella di Emirates Palace, che ha anche un’importante e multi fotografata scalinata esterna. Ma meritano anche la scala del Saint Regis Corniche, l’hotel a cinque stelle che, per rimanere in tema di verticalità, ospita una suite a 220 metri di altezza, sospesa tra due edifici (ovviamente la più alta del mondo), la scalinata flessuosa e panoramica del Saint Regis Saadiyat, e la Grand Staircase di marmo abbagliante del Ritz Carlton.
Ci sono poi scale mobili che non riescono a passare inosservate, come quelle di molti centri commerciali, e quelle di recente costruzione nella Grande Moschea, scale con meno pretese ma interessanti, come le sconsiderate scale moquettate o quelle “floating” in cui i gradini sembrano sospesi, sconsigliate a chi soffre di vertigini.
Infine ci sono le scale di tutti i giorni, grande scoperta di questo periodo di inscatolamento. Sono quelle che si nascondono dietro l’umile porticina “Stairs” e che la maggior parte di noi evita di prendere, anche se vive al secondo piano, perché “tanto c’è l’ascensore”.
C’è sempre un ascensore ad Abu Dhabi e se è facile immaginarsi una bella scalinata elegante, se non vedete gli ascensori di Abu Dhabi non potete rendervi conto di dove possa arrivare la fantasia del design.
Gli ascensori di Abu Dhabi sono davvero, di tutti i tipi: tradizionali, moderni, con accesso limitato ai soli abitanti dell’edificio, scenografici con vetrate e vista panoramica, scenografici con l’acquario incorporato, con musica, con video, con possibilità di escludere la musica e il video, con vocina guida in arabo e in inglese.
Comprensibile se si pensa al numero di grattacieli ed edifici di notevole altezza che caratterizzano l’urbanistica di Abu Dhabi, al numero di piani mediamente “attraversati” e all’architettura dei diversi edifici in cui gli ascensori si trovano.
Nella quotidianità ordinaria dopo un po’ non ci si fa più caso, e subentrano automatismi: le routine da ascensore. Nella vita precedente al carognavirus, quando dovevi prendere l’ascensore per andare diciamo al trentacinquesimo piano, dopo un po’ avevi fatto l’abitudine alle orecchie che si tappavano o al sibiletto da decollo, proprio come sull’aereo. Ed erano routine la socializzazione con i condomini dal trentaquattro in giù (condivisioni di intere storie di vita), i capannelli con tanto di improvvisato animatore durante il tragitto, i borbottii sui ritardi nelle ore di punta: insomma un po’ come un autobus che prendi abitualmente con altri pendolari.
Immaginatevi lo stravolgimento dopo il carognavirus. Anche se gli ascensori sono spaziosi, le fermate a ogni piano e la scriteriata gentilezza di chi insiste a tenere aperto per invitarti a entrare, in tempi di distanziamento sociale hanno del minaccioso.
Ed ecco allora che l’attenzione inizia a focalizzarsi sulla timida porticina “Stairs”.
Ve lo dico subito: al 90% non vi troverete di fronte alle Grand Staircase degli hotel a cinque stelle. Sono scale un po’ claustrofobiche, soprattutto negli edifici più vecchi, con gradini molto alti. Scendendo, siete al primo piano, pensate che ci siete quasi e spunta fuori un beffardo piano “M”, e prima che vi diate al turpiloquio, vi ricordate che non avevate considerato il Mezzanino.
Comunque mai arrendersi. In questi giorni di nuove norme, distanziamento e nuove routine da inventare, non so perché mi è venuto in mente Climb to Abu Dhabi, una competizione di maratona in salita che si è tenuta nel 2017 su per le scale di Etihad Towers, uno dei grattacieli più alti di Abu Dhabi: 82 piani per 1617 gradini.
Non è che si aspiri a tanto, soprattutto con le borse della spesa e 35 all’ombra.
Ma considerando i propri limiti ed evitando le ore di punta, tutto sommato l’occasione per fare un po’ di moto in verticale si può valutare.
Aggiornamento lampo! Abbiamo appena scovato un evento di fitness in verticale: di questi tempi non può che essere virtuale ma ci sembra abbia un suo perché: ADNOC Steps Challenge. E con l’occasione, vi invito a ispirarvi agli altri eventi di allenamento virtuale di Abu Dhabi Sport Council. Evviva la creatività soprattutto se contribuisce a tenersi in forma e a migliorare l’umore.