Lo ammetto, come molti expat non musulmani non ne so molto sul Ramadan, a parte voci inquietanti, informazioni mozze, reportage da amici di amici. Dopo aver cercato su Google, ammorbato con le mie domande persone di almeno dieci nazionalità e religioni diverse, setacciato libri e giornali, alla fine ho deciso di raccogliere informazioni di prima mano, e cercare di imparare dall’esperienza diretta.
Primo argomento che preoccupa un po’ tutti: qual è il comportamento, l’etichetta richiesta agli expat non musulmani durante il Ramadan? Davvero non posso usare Internet??
Fammi chiedere a qualcuno del posto…
Ramadan etiquette: il principio generale
Colpo di fortuna, ti trovo un workshop gratuito sulla “Ramadan etiquette”.
Fantastica iniziativa: diversamente avrei dovuto appostarmi in mezzo alla strada a 45 gradi, avvistare un emiratino, fermarlo e sottoporlo a una sequela di domande e spiegazioni imbarazzanti.
Fantastica iniziativa soprattutto perché adesso credo di avere almeno il concetto principale del Ramadan e in un certo senso la chiave per rispondere a molti dubbi e domande.
Ecco l’idea generale che mi sono fatta: il Ramadan per i Musulmani non è semplicemente un “periodo di digiuno”, ma mi è stato spiegato che è molto più simile a un’intensa sessione di allenamento in palestra. La differenza, naturalmente, è che l’obiettivo non è il potenziamento della massa muscolare, ma cercare di “migliorare come esseri umani”. E in generale, e in tutto il mondo, almeno lo sforzo che tende a questo obiettivo è da considerarsi lodevole, e merita rispetto.
Digiunare, e in generale l’astinenza non solo dal fumo e dai rapporti sessuali, ma anche da comportamenti e atteggiamenti negativi, sono considerati esercizi importanti di questa attività: come del resto è per altre religioni.
Così come non vai a disturbare le persone che si stanno allenando in una palestra, né ti viene in mente di fare una festa in un ospedale, allo stesso modo non vai a disturbare questa “sessione comunitaria” di allenamento. Questo è il principio generale, che ti dovrebbe orientare a risponderti da solo ai vari dubbi su quello che si può o non si può fare durante il Ramadan.
La prima naturale conseguenza è che anche agli expat non Musulmani viene richiesto di astenersi dal cibo, da bere e dal fumare in pubblico o in presenza di un musulmano, di vestire in maniera modesta, cioè non appariscente, e di comportarsi in maniera rispettosa di questa atmosfera di “intenso allenamento”. Anche essendo un po’ più pazienti e comprensivi del solito.
Ramadan sul posto di lavoro
L’orario di lavoro durante il Ramadan può variare parecchio soprattutto durante il giorno.
Eid al Fitr, la festa che segue il Ramadan, di solito dura due-tre giorni.
Da tenere in considerazione, soprattutto se si gestiscono gruppi di lavoro, che di solito tra l’ultima settimana prima della fine del Ramadan e la fine di Eid al Fitr, è consuetudine andare in vacanza.
Naturalmente, durante il Ramadan bisognerebbe evitare di organizzare pranzi di lavoro, riunioni oltre le 5 del pomeriggio, feste o eventi aziendali.
Se lavori con colleghi musulmani, è gradito l’augurio di buon Ramadan: Ramadan Kareem o Ramadan Mubarak.
Informazioni pratiche sul Ramadan
Durante le giornate del Ramadan, la mattina di solito i negozi ad Abu Dhabi possono essere aperti tra le 10 e mezzogiorno.
Chiudono nel pomeriggio e riaprono dalle 8 di sera fino a mezzanotte. In questa fascia oraria, e a volte fino alle prime luci dell’alba, il traffico ad Abu Dhabi può essere molto congestionato e trovare un taxi può rivelarsi un’impresa.
Una settimana prima della fine del Ramadan, in tutta la regione del Golfo può essere molto pesante viaggiare da e per Paesi musulmani: il traffico sulle strade e negli aeroporti è molto intenso, per la consuetudine di viaggiare e andare in vacanza in questo periodo.
Note sul Ramadan
- Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico, basato sulle fasi lunari
- Secondo il calendario lunare, le date attese per il Ramadan 2013 sono dal 10 luglio al 7 agosto.
- Il mese del Ramadan dura 29-30 giorni, a seconda di quando è avvistata la luna crescente.
- La parola “Ramadan” significa “aridità”, “caldo torrido”.
- Il Ramadan è il mese sacro, dedicato alla meditazione e al miglioramento interiore. Questo è il motivo per cui i musulmani in questo periodo si astengono dal cibo e dal bere, dall’alba la tramonto, dal fumo e dai rapporti sessuali. Inoltre, durante il Ramadan, i musulmani cercano di evitare azioni e comportamenti negativi, come la calunnia o la menzogna, che vanificherebbero il sacrificio dell’astinenza.
- Il digiuno (Syiam, uno dei cinque pilastri dell’Islam) è considerato un modo per affinare virtù quali l’auto-disciplina, la resistenza, la tolleranza e la pazienza.
- Non devono digiunare: gli anziani, le persone ammalate, le donne durante il ciclo mestruale, la gravidanza o l’allattamento, i bambini che non abbiano raggiunto la pubertà e i viaggiatori.
- Ogni giorno del mese del Ramadan, il digiuno è interrotto dall’Iftar, un pasto leggero di solito a base di datteri e acqua, che precede il pasto più sostanzioso, condiviso con la famiglia e con gli amici.
- Il Ramadan è per i musulmani anche il mese dell’empatia verso il prossimo e della carità (Zakat, che significa carità, è un altro importante pilastro della religione musulmana). Prima della fine del Ramadan, I musulmani sono tenuti al pagamento della Zakat al Fitr, un’offerta in cibo o in denaro che equivalga a un pasto per i bisognosi.
- Il Ramadan finisce con la luna nuova. Segue la celebrazione dell’Eid al Fitr, la festa della fine del digiuno che di solito dura tre giorni. Durante questa festa, si svolge la preghiera comunitaria, ai bambini vengono fatti doni e la vita sociale si anima, con scambi di visite tra parenti e amici.
Il workshop che ho seguito è stato promosso da Eton Institute Abu Dhabi, in collaborazione con “Open Doors. Open Minds – Sheikh Mohammed Centre for Cultural Understanding”, un’organizzazione non a scopo di lucro con sede a Dubai, che ha lo scopo di diffondere informazione sulla cultura locale, i costumi e la religione degli Emirati Arabi con eventi come le visite guidate al patrimonio culturale, i banchetti culturali, seminari e workshop.
Per saperne di più sul Ramadan (ed eventualmente partecipare a un Iftar):
Open Doors. Open Minds – Sheikh Mohammed centre for Cultural Understanding